«La Carrà non è una donna, è uno stile di vita» così la definiva il regista Pedro Almodovar.

Perché Raffaella Carrà non è stata solo una ballerina, showgirl, attrice, cantante, ma una vera e propria icona di stile, ispiratrice di moda, simbolo di libertà e rottura di schemi.

Definita la Regina della Tv italiana, Raffaella è entrata nel cuore degli spettatori con il suo carisma, il suo sorriso e la sua energia. La sua risata è diventata il suo tratto distintivo, insieme al suo caschetto biondo, look adottato sul finire degli anni 60, quando apparve in tv al fianco di Corrado in Canzonissima, e che non abbandonò più nel tempo.

Raffaella Carrà icona di stile

Nascita di un’icona

Raffaella Carrà fu un’attrice bambina. Debuttò nel 1952 a otto anni nel film di Mario Bonnard “Tormento del passato”. Da quella prima esperienza seguirono film di Mario Monicelli, recitò accanto a Domenico Modugno, Frank Sinatra, ma il vero successo lo ottenne quando si affacciò al mondo televisivo che la consacrò ben presto come una Star nazionale.

Il biennio 1970/1971 fu molto importante per la definizione del suo ruolo nella televisione italiana. La sua esibizione a Canzonissima, con un abito aderente che lasciava l’ombelico scoperto, fu subito causa di grande scandalo. Così come i suoi balletti provocanti proposti durante l’edizione successiva del programma. Il balletto associato al suo celebre brano Tuca tuca fu reputato inadeguato per la televisione e dunque cesurato nelle puntate successive. Raffaella però difese fortemente la sua posizione, spiegando come i suoi spettacoli portavano semplicemente sul piccolo schermo dei cambiamenti che già stavano prendendo piede nelle strade del nostro paese. “Ero libera. Anche i colpi di testa erano il segno della libertà dalla lacca, dalle sovrastrutture, dalla rigidità. Io ero così, senza costrizioni» spiegò l’artista stessa nel 2018.

Raffaella Carrà icona di stile

Raffaella Carrà, un’icona trasversale

Provocatoria, ma anche rassicurante e di una spiccata dolcezza. Raffaella riusciva a spaziare da ruoli di showgirl rivoluzionaria a spettacoli dedicati ai più piccoli, come quando si esibiva accanto a Topo Gigio, con cui duettava nel brano Strapazzami di coccole.

Ma Raffaella Carrà fu soprattutto simbolo di una libertà sessuale che cercava di emergere con difficoltà in un paese ancora troppo moralista.

Una donna libera, forte, consapevole che sul piccolo schermo, ancora in bianco e nero, tirava fuori con travolgente passione tutta la sua femminilità.

L’artista divenne così simbolo di emancipazione per le donne che manifestavano nelle piazze, ma non solo. I brani delle sue canzoni, le sue esibizioni, i suoi costumi le fecero ottenere il ruolo di Icona gay mondiale, per cui ricevette il riconoscimento in occasione del World Pride di Madrid del 2017. Le sue canzoni risuonavano in occasione di gay pride e feste LGBT. Il suo brano A far l’amore comincia tu, remixato da Bob Sinclair, divenne l’inno del Gay Pride del 2011.

Raffaella Carrà icona di stile

Il caschetto biondo: uno stile inconfondibile

Chi la ricorda agli esordi, Raffaella Carrà, il cui vero nome era Raffaella Maria Roberta Pelloni, aveva capelli rosso mogano ondulati. La sua prima apparizione con il suo leggendario caschetto biondo, tagliato netto, liscio e con frangia, avvenne sul finire degli anni 60, ma in realtà… si trattava di una parrucca!

Raffaella si riconobbe così profondamente in quell’immagine che adottò quel look in modo definitivo. La mano che aiutò nella creazione di questa icona fu quella di Celeste Vergottini, celebre parrucchiere dell’epoca, autore anche dell’hairstyle di Caterina Caselli.

Prima di quel cambiamento che la rese celebre e indimenticabile, l’artista adottò diversi look: dal pixie cut al taglio bombato anni 60, dal capello morbido e ondulato, al riccio naturale anni 70.

Quando approdò al caschetto biondo platino, Raffaella continuò a modificare il suo taglio, senza però mai rinunciare alle sue linee geometriche. Con la frangetta para o sfilzata, super liscio o più voluminoso, con le punte dritte o all’ingiù, Raffaella si modificava, agli occhi più attenti, con l’evolvere degli stili e delle mode del momento. Ma nulla avremmo da ridire a chi, ancora oggi, la ricorda con lo stesso medesimo iconico taglio.

 

Il suo stile glamour, il suo look provocante, ma elegante, sono diventati simboli di un’epoca che non smetteremo mai di ricordare. L’addio di Raffaella lascerà sempre un grande vuoto nel panorama dello spettacolo italiano, ma anche negli spiriti di tutti coloro che ancora oggi combattono dure battaglie per la propria affermazione sociale.

 

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